Abitare la Vacanza
Architetture
per il tempo liberato
Un festival di architettura partecipativo per esplorare la bellezza e le sfide dell’abitare le coste mediterranee
Liguria
Varazze 1 — 5 luglio 2025
Ospedaletti 8 — 13 luglio 2025
Abitare la vacanza. Architetture per il tempo liberato indaga cosa sappiamo e come vediamo quello che è successo al paesaggio e all’architettura sulle coste nella seconda metà del Novecento, come risposta alla crescita del turismo di massa e alla richiesta di luoghi della vacanza nelle località di mare. A sessant’anni di distanza dai celebri numeri 283 e 284 di Casabella sulle coste italiane e dalla XIII Triennale sul tempo libero del 1964 torniamo a interrogarci su quale sia la risposta che l’architettura e l’urbanistica hanno saputo dare al tema della vacanza e del tempo liberato dal lavoro.
Il focus prescelto è la costa del Mar Ligure, dalla Liguria di ponente alla Côte d’Azur e al Var, concentrandosi sui più importanti esempi di abitare collettivo in architetture di grandi dimensioni, contrapposto all’abitare individuale in villa. Due esempi iconici saranno lo sfondo del festival in Italia: i grandi complessi progettati da Luigi Carlo Daneri tra Sanremo e Ospedaletti, Capo Pino e Capo Nero (1952-1972); il piano urbanistico e le realizzazioni di Ignazio Gardella e Marco Zanuso per Piani di Invrea a Varazze (1958-1963).
Abitare la vacanza. Architetture per il tempo liberato concentra la propria attenzione sulla trasformazione paesaggistica iniziata con gli anni del boom economico, gli anni del tempo liberato dal lavoro, che avviano la stagione del turismo di massa lungo le coste.
A partire dal racconto fotografico dell’abitare collettivo, il festival propone una riflessione critica e attuale: Come leggiamo oggi le risposte che ha offerto l’architettura alle trasformazioni sociali legate al tempo libero? Come è stata gestita negli anni la conservazione del paesaggio costiero? Come è cambiato nel tempo il nostro modo di abitare, vivere e percepire il paesaggio della vacanza?
Abitare la vacanza non si limita a documentare un’eredità, ma attiva uno sguardo contemporaneo su un tema che resta vivo, al confine tra memoria e progetto, cultura e territorio.
Il progetto è realizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona SABAP IM-SV in collaborazione con la Direction régionale des Affaires culturelles Provence-Alp-Côte d’Azur DRAC PACA; con i Comuni di Ospedaletti e Varazze; insieme alle associazioni plug_in e Dialoghi d’Arte, con la collaborazione dell’Ordine degli architetti PPC di Savona e In-Arch Liguria.
Abitare la vacanza nasce con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini, istituzioni e professionisti sul ruolo dell’architettura contemporanea nella trasformazione del paesaggio costiero e sulla necessità di promuovere una cultura condivisa della qualità architettonica e sociale dei territori costieri. Il festival si pone come spazio di riflessione, non solo sul paesaggio costruito in quegli anni, ma anche sui cambiamenti culturali e sui modi di vivere la vacanza che hanno accompagnato la nascita delle località turistiche nel secondo dopoguerra. In questo senso il festival va inteso come un laboratorio civico e culturale, uno spazio di confronto e consapevolezza critica sul paesaggio inteso come patrimonio collettivo e sul tempo libero come specchio delle trasformazioni sociali.
Il festival prende vita attraverso un articolato programma di iniziative che intrecciano architettura, fotografia, cultura e partecipazione. Si sviluppa come un’esperienza diffusa e inclusiva, pensata per coinvolgere pubblici diversi e offrire molteplici chiavi di lettura del paesaggio costiero e delle sue trasformazioni. Dalle mostre fotografiche agli incontri pubblici, dai laboratori per bambini alle raccolte di memorie collettive, ogni azione è pensata per stimolare uno sguardo nuovo sull’architettura della vacanza e sulla sua eredità culturale e sociale. Un viaggio condiviso lungo la costa ligure, tra passato e futuro, che mette al centro le persone, le storie e i luoghi.
Tra le principali azioni del festival:
Miramare : Una mostra fotografica da sfogliare attraverso un libro che raccoglie il viaggio dei fotografi da Varazze a Ospedaletti, tra architetture e paesaggio, un album in cui, come in un taccuino di viaggio sono raccolte le immagini della costa.
Talks tematici
Fotografia: Tre prospettive fotografiche raccontano le architetture della vacanza, il paesaggio costiero e le persone che lo abitano temporaneamente.
Architettura: Una serie di incontri sull’abitare collettivo lungo la costa nelle esperienze progettuali del secondo dopoguerra.
Cultura e società: Uno sguardo sociologico sull’evoluzione della vacanza e sulle forme contemporanee di fruizione culturale del paesaggio.
Edicola del festival: ogni sera in un angolo informale itinerante, con sdraio, ombrelloni e qualcosa da bere, per leggere libri, sfogliare riviste, scegliere le cartoline d’artista da portare via.
Diario Vacanza: uno spazio libero dove le persone possono portare pensieri, storie, ricordi, racconti, cartoline e vecchie fotografie che hanno segnato le vacanze degli anni Sessanta e Settanta. Per indagare insieme come l’architettura della vacanza abbia costruito il nostro immaginario e il nostro paesaggio nel tempo libero.
Visite guidate alle Architetture della Vacanza;
Scuola di architettura per bambini: uno spazio speciale, libero e gratuito dove bambine e bambini dai 6 agli 11 anni possono scoprire come sono fatti gli edifici, le piazze, le case e i luoghi che vivono ogni giorno. Osserviamo, disegniamo, immaginiamo e giochiamo con lo spazio intorno a noi. Un’avventura per imparare a guardare il mondo con occhi nuovi.
Proiezioni video: Una selezione di filmati e documentari per approfondire come il cinema ha documentato il rapporto tra architettura, paesaggio e società.
Nel 2026, Abitare la vacanza estenderà la sua ricerca oltre il confine italiano, attivando una serie di iniziative lungo la costa italo-francese, tra la Côte d’Azur e il Var. In collaborazione con la Direction régionale des Affaires culturelles Provence-Alpes-Côte d’Azur (DRAC PACA), il festival continuerà il suo percorso di indagine e valorizzazione dell’architettura della vacanza, promuovendo un dialogo transfrontaliero aperto e multidisciplinare.
Attraverso una mostra fotografica, momenti di confronto pubblico, approfondimenti accademici, esplorazioni sul campo e iniziative editoriali condivise, il progetto si propone di costruire visioni comuni per la salvaguardia e la rilettura del patrimonio moderno costiero, rafforzando il legame culturale tra Italia e Francia in un’ottica di cooperazione e condivisione delle ricerche e delle esperienze maturate sul campo.