Dalle aule Modartech al sogno di Prada: la storia di Giulia Peirano

07/10/2025

Ha lasciato l’università ed un percorso avviato in matematica per riscoprire le sue radici, tra stoffe, ago e filo. Oggi Giulia Peirano, 25 anni, originaria di San Giuliano Terme (PI) e studentessa dell’Istituto Modartech di Pontedera, è pronta ad entrare nel team di una delle maison più prestigiose al mondo: Prada. Dal prossimo settembre sarà infatti impegnata nella sede di Fucecchio come modellista CAD, ruolo tecnico-creativo all’interno del reparto di produzione. Un cambio di rotta netto, arrivato durante il periodo della pandemia. “Studiavo matematica – racconta Giulia – ma sentivo che non era la mia strada. A darmi la spinta per il cambiamento sono state le estati passate con le mie nonne, entrambe sarte: lì ho riscoperto il valore della manualità, la bellezza dei tessuti ed il piacere di creare”.

Spinta da quella memoria affettiva e da una forte curiosità artistica, Giulia ha scelto di iscriversi al corso di laurea triennale in Fashion Design dell’Istituto Modartech, dove ha potuto affinare il suo talento, acquisire competenze specialistiche e realizzare la sua prima collezione personale, che ha deciso di chiamare “Tacture”, un nome che evoca il dialogo tra tatto e natura, esplorando la moda come percorso di consapevolezza. La capsule coniuga infatti moda, sostenibilità e sperimentazione, ispirata al rapporto fisico con la natura e alla bellezza delle cose semplici. “L’idea che sta alla base della mia collezione deriva dalla consapevolezza che per creare qualcosa di bello non servano per forza materiali complessi – spiega Giulia. – Così, ispirandomi alla tradizione giapponese, ho deciso di filare e tessere a mano la carta di giornale, accompagnandola a materiali di recupero come le lenzuola del corredo delle mie nonne.  Da questi materiali ho ricavato una serie di abiti che ho poi trattato con lo spalmato di marmo, fatto con polvere di marmo e poliuretano riciclato, per ottenere un effetto impermeabile e materico”.

Tacture è un inno alla tattilità e al riciclo, dove ogni capo nasce da un gesto artigianale e da un ricordo personale. Un approccio che riflette il percorso di Giulia, sempre attenta alla sostenibilità e alla narrazione visiva delle proprie collezioni.

“Modartech mi ha insegnato ad essere curiosa, a prendere ispirazione da tutto ciò che mi circonda – conclude. – Oggi, se guardo la me stessa di cinque anni fa, mi sembra di essere entrata in un’altra dimensione. Il colloquio da Prada non me l’aspettavo ed essere scelta è stata una sorpresa ancora più grande. Ora voglio crescere, imparare ed un giorno magari firmare una collezione tutta mia”.

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