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L’arte grafica come strumento per comunicare e trasmettere identità. Pietro Macri, studente del II anno del biennio specialistico in Grafica e Comunicazione dell'Accademia SantaGiulia, ha centrato il segno. È suo il progetto vincente del contest interno per la realizzazione del nuovo logo dell'Accademia al quale hanno partecipato oltre 40 proposte presentate dagli studenti delle diverse Scuole dell'Ateneo. Secondo la commissione la nuova identità grafica è stata capace di rappresentare, con segno contemporaneo e visione, i valori e la missione dell’istituzione.

Il contest, lanciato nello scorso inverno, intendeva non solo rinnovare l’identità visiva dell’istituzione, ma anche coinvolgere attivamente gli studenti e le studentesse in un progetto reale, professionale, in cui creatività e consapevolezza potessero tradursi in una proposta completa.

Ai partecipanti è stato richiesto ti tenere conto di alcuni valori chiave che caratterizzano l’Accademia SantaGiulia e che sono emersi anche da una indagine condotta tra docenti, studenti e personale: comunità, come luogo di scambio tra artisti affermati e futuri artisti; innovazione, per stare al passo con i tempi e anticipare l’evoluzione dell’arte; rispetto e inclusività, come pilastri di un ambiente equo e accogliente; trasparenza, come principio fondante dell’identità dell’ente no profit. La commissione ha riconosciuto nel progetto di Pietro la capacità di sintetizzare questi concetti in modo efficace, attraverso un segno grafico essenziale, il maggiore/minore, che, ripetuto e ribaltato su se stesso, racconta un ambiente eterogeneo ma egualitario. Un simbolo aperto, fluido e dinamico, che guarda al futuro con sobrietà e colore, proprio come l’Accademia vuole fare.

Pietro, da dove nasce l’idea alla base del tuo logo e cosa ti ha spinto a scegliere il simbolo del maggiore/minore?

“Sono partito dalla lettera “A” di Accademia, cercando un modo per inglobare anche il nome SantaGiulia. Poi, facendo un passo indietro, ho iniziato a pensare a un simbolo che potesse essere davvero rappresentativo. Guardando la tastiera, mi è caduto l’occhio sul segno “<>” e ho iniziato a sperimentare con il suo posizionamento. In un primo momento avevo pensato di usarlo come se fosse la lettera “A”, in verticale, per richiamare l'iniziale di “Accademia”. Mi piace lavorare su loghi minimalisti e puliti, e da lì è iniziata la ricerca. Successivamente ho deciso di sviluppare il simbolo in quattro elementi, disposti con diversi orientamenti all’interno di uno spazio quadrato: una scelta più funzionale a livello geometrico, più equilibrata e coerente come proposta grafica. Infine, ho confrontato la mia idea con i loghi di altre università e accademie, e ho capito che la mia soluzione funzionava bene sia in termini di riconoscibilità che di resa visiva”. 

Nel progetto vincitore, il segno grafico è accompagnato da una palette cromatica fluida e vibrante, che va dal giallo all’arancione, dal magenta al viola. Scelte che esprimono movimento, energia, pluralità e creatività. Il pittogramma evoca anche il mondo digitale, attraverso le parentesi “<>”, o il dialogo diretto, grazie al richiamo alle virgolette “« »”: segni che rimandano alla trasparenza che l’Accademia SantaGiulia ha da sempre nella relazione costante tra studenti e docenti.

Cosa desideravi comunicare con la scelta cromatica e quanto conta il dinamismo nella tua idea grafica?

“Per me il dinamismo conta tantissimo: ho immaginato da subito il logo come qualcosa di fluido, una sfumatura che potesse prendere vita nelle animazioni e adattarsi ai diversi contesti di utilizzo. L’idea era proprio quella di creare un segno grafico capace di evolversi, di essere vivo. Naturalmente il logo funziona anche con i singoli toni, ma la sfumatura lo rende più attuale e distintivo. Guardando anche ai trend grafici degli ultimi anni, si nota una forte spinta verso identità visive dinamiche, pensate per animazioni e contenuti digitali. Con l’uso sempre più diffuso dell’Intelligenza Artificiale, oggi abbiamo bisogno di soluzioni grafiche più articolate rispetto ai loghi statici e classici. Questa scelta permette al logo dell'Accademia di distinguersi. Ha un’impronta più moderna, meno rigida, che lo rende più efficace e riconoscibile anche sui diversi canali”.

Il progetto di Pietro è anche il risultato di un percorso formativo preciso: il biennio specialistico in Grafica e Comunicazione, un corso specialistico che permette agli studenti di sviluppare competenze progettuali avanzate, in grado di trasformare un’idea visiva in una strategia comunicativa integrata. Il biennio affianca alla formazione tecnica e creativa anche un approccio multidisciplinare, orientato alla comunicazione sui diversi media. Gli studenti imparano così a costruire un’intera narrazione visiva, dallo sviluppo del concept alla sua declinazione grafica, dal confronto con il cliente alla gestione del brief. Una vocazione didattica fortemente orientata al mondo del lavoro, che si concretizza anche attraverso contest, workshop, progetti con enti e aziende partner, in cui le competenze acquisite si mettono subito alla prova sul campo.

Cosa ti sta dando in più il biennio specialistico rispetto al triennio?

“Il biennio specialistico mi sta dando soprattutto più consapevolezza. Rivendendo oggi alcuni lavori fatti durante il triennio, riesco a capire molto meglio cosa funziona e cosa no, dove c’è un equilibrio e dove manca. Ho modo di conoscere e imparare nuovi software, ma il vero salto di qualità è arrivato grazie ai corsi teorici. Sono quelli che ti offrono una comprensione e una visione più ampia, che poi puoi applicare concretamente nei progetti. Nel biennio si apprendono quindi i contenuti necessari per sviluppare un'analisi critica più approfondita. Se penso al lavoro che ho fatto per il logo di Accademia SantaGiulia, sono sicuro che non sarei riuscito a portarlo a termine con la stessa maturità se fossi rimasto fermo al triennio”.

Anche Angelo Vigo, Direttore di Accademia SantaGiulia, ha espresso piena soddisfazione per il risultato: “Identificarci e presentarci attraverso un logo ideato proprio da uno dei nostri studenti è motivo per noi di grande orgoglio, perché consente di mettere concretamente in pratica l’idea di una comunità impegnata a immaginare e plasmare il proprio futuro”.

Una visione che si incarna pienamente nell’esperienza di Pietro Macri e nella sua capacità di cogliere e tradurre visivamente lo spirito dell’Accademia. Un esito che dimostra come la formazione artistica possa essere, oggi più che mai, un’occasione di crescita personale e professionale, dove la creatività non è solo talento, ma progetto, metodo e visione.

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